La sinistra italiana nella bufera

Questa volta si tratta di mazzette al Parlamento europeo. Si sa ben poco e molto confuso, ma quello che trapela è un terremoto.

Sembra che sia coinvolta, insieme al padre, la vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili, eurodeputata socialista greca, arrestata, in flagranza di reato, nell’ambito dell’indagine della Procura di Bruxelles. Sembra, che la polizia belga abbia trovato, durante una perquisizione nella sua abitazione, “sacchi di contanti”.
La Eva Kaili è stata immediatamente sospesa dal gruppo dei Socialisti dell’Eurocamera ed espulsa dal suo partito greco Pasok.
Sospesa, anche, con effetto immediato, dal suo ruolo di vicepresidente del Parlamento europeo e da tutti i poteri, compiti e deleghe, da Roberta Tedesco Triccas, coniugata Metsola, maltese, presidente del Parlamento europeo. Questo ha ratificato la decisione a larghissima maggioranza.
Sembra che si sia soltanto agli inizi della indagine, ma la tensione negli ambienti europei è palpabile.
Per ora si sa solo che diversi italiani sono coinvolti.
Ma chi sono questi italiani?
In pole position, Antonio Panzeri e Luca Visentini.
Il primo, Antonio Panzeri, ex eurodeputato del PD (Socialisti e Democratici) ed es sindacalista della CGIL, è stato arrestato; stessa sorte alla moglie e alla figlia, dopo convalida della Corte d’Appello di Brescia. L’uomo avrebbe usato “metodi ingegnosi e spesso scorretti per raggiungere i suoi scopi”, così si legge in un atto notificato. Avrebbe, inoltre, fruito, insieme alla famiglia, di una vacanza da € 100 mila. Ma anche nella sua abitazione sono stati trovati “sacchi di contante”.
Antonio Panzeri, non più del PD, era membro di Articolo Uno, il partito di Roberto Speranza, da cui è stato immediatamente sospeso.
Il secondo, Luca Visentini, persona conosciutissima, ex sindacalista della UIL, per un decennio a capo della Etuc, la Confederazione dei sindacati europei, è stato recentemente eletto segretario generale della International Trade Union Confederation, la confederazione mondiale dei sindacati.

Le accuse sono di concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio.
La procura di Bruxelles dice che “un Paese del Golfo avrebbe tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo versando ingenti somme di denaro o offrendo regali di grande entità a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo all’interno del Parlamento europeo”.
Sembra che il Paese del Golfo sia il Qatar, insieme al Marocco. Ma anche altri Paesi sono nel mirino della Procura belga.
Ai signori sopracitati, si aggiungono Francesco Giorgi, assistente parlamentare dii Andrea Cozzolino, parlamentare europeo del PD e compagno della Kaili (che sembra sia “pentito”) e Niccolò Figà-Talamanca, della Ong “No Peace Without Justice” di Bonino e Mogherini, legata al Partito Radicale Transnazionale.
Tutti, in qualche modo, legati alla Ong Fight Impunity il cui presidente è Antonio Panzeri.
Un minestrone complicato e preoccupante: sinistra e socialisti, diritti civili e umani, democrazia, Stato di diritto e giustizia internazionale, Ong!
Un’area tematica dove non si lesinano risorse e si fanno poche domande.
Infatti, non è tanto il delitto in sé, ma è l’area tematica, scenario del delitto, che getta luce opaca, e disgustosa, sul panorama e sui frequentatori.

Intanto la concessione dei visti speciali ai qatarioti per entrare agevolmente in EU, già votata il 1° dicembre, è stata sospesa. Pietro Bartolo (Pd) e Marc Tarabella (socialista), votanti a favore, si sono dimessi dai ruoli nel gruppo S&D e da tutte le commissioni.
Ammonta ad oltre un milione e mezzo di euro il totale delle banconote trovate dalla polizia belga nel corso delle perquisizioni alle abitazioni di Antonio Panzeri e dell’ex vicepresidente dell’Eurocamera Eva Kaili.

Emerge, in tutta la sua prepotenza, una rete immonda di interconnessioni, a guisa di “crosta”, che, facendo scempio di ogni valore umano, tuttavia, strumentalizzato per ottenere benefici e risorse gratuite, ha come obiettivo il cinico arricchimento personale e l’adozione di una vita facile ed agevole, ricca di viaggi, hotel a 5 stelle, accoglienze principesche e deferenti.
E chi è “arrivato” non se ne vuole andare più, sfruttando la rete acquisita.
Il tutto con i soldi dei popoli, ignari e inconsapevoli.
Non è questa la “politica delle relazioni” che ha preso il posto della “politica dal disegno prospettico”?
Qui Morale ed Etica non hanno cittadinanza, ma vige la regola della interazione amichevole, del compromesso, dello scambio merce e della raccomandazione, massimo vulnus, quest’ultima, dello ius naturalis e di ogni Costituzione Civile, perché è lesiva dei diritti dei terzi non appartenti alla “crosta”.
Facciamo peccato se paragoniamo questi metodi a quelli di una vastissima associazione a delinquere?
Come si fa a non essere assaliti da una montagna di dubbi?
A pensar male, si fa peccato. Intanto, però, l’immagine dell’Italia si offusca e si radicalizza sempre più, offrendo terreno fertile ai tanti pregiudizi.
Quando manderemo a casa questi scalatori sociali?

Antonio Vox – Presidente “Sistema Paese” – Economia Reale & Società Civile

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