Sistema Paese elezioni amministrative Città di Bari

“3° MILLENNIO” BARI 5.0 METROPOLI dalle CENTO PIAZZE

LIBERALE e MEDITERRANEA PROGRAMMA ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2024

PREMESSA

Questo documento si suddivide in due parti: la prima PARTE I – IL PARADIGMA tratta di quali siano i presupposti della costruzione della progettualità; la seconda PARTE II – Le DIRETTRICI delle AZIONI descrive, tendenzialmente per item (sintesi di un insieme articolato di attività), il cluster di intervento come corollario delle impostazioni descritte nella Parte I. Qui, è opportuno notare che nel timbro identitario di Bari Metropoli, insieme a Liberale e Mediterranea, avrebbe dovuto essere riportato anche l’aggettivo “Europea” in riferimento ad una storia millenaria quando l’America non c’era o era colonia e il mondo civile sembrava essere collocato nel continente Europa.
Si è preferito, invece, evitare l’aggettivo “Europea” perché esso, a guisa di istinto di sopravvivenza e di riflesso condizionato, nella amnesia del vocabolario, fa emergere nell’opinione del lettore che Sistema Paese, redattore del documento, sia sostenitore e simpatizzante della odierna EU.
Se d’interesse, sul tema, il lettore può informarsi più appropriatamente leggendo il “Manifesto di Bari” esposto nel Convegno Liberale del 13 Gennaio 2024, all’Hotel Oriente.

PARTE I – IL PARADIGMA

ANALISI degli OBIETTIVI

Il Disegno elettorale di “BARI 5.0 – 3° MILLENNIO” è “figlio” di una idealità di crescita economica e sviluppo sociale che sia capace di coniugare tradizione e innovazione per una prospettiva di fattibilità e di qualità della vita, in un contesto di sistema complesso quale è la Società Civile. Esso non può che procedere da un chiaro Sistema Valoriale, presupposto di equipollenza per tutti i cittadini, e spina dorsale per una Morale ed Etica di Comunità.
Il Disegno, infatti, è innovativo, fattibile, strategico e orientato al problem solving; è di rottura con una visione vecchia, stantia, ammuffita, ripetitiva. Un Disegno, ben differente da un Programma, deve avere un respiro di lunga durata per incidere strutturalmente sul futuro; ma deve anche offrire la certezza che l’intervento legislativo sarà coerente, sia con un sistema valoriale sia con la coerente visione sociopolitica. Ciò significa che il Cittadino potrà e dovrà verificare l’attuazione delle promesse elettorali. E’ necessario, per dare risposte alle attese della cittadinanza, disegnare un futuro credibile e arioso; ma anche affrontare i reali problemi contingenti.

IL SISTEMA VALORIALE

Nell’attuale drammatico scenario sociale politico economico del Paese; in un’epoca dominata da diffuso disagio e di incertezze del futuro; in un momento in cui la Politica sembra aver smarrito il suo vero significato ed è condotta con “criteri di relazione” permeati da una profonda crisi dei fondamentali valori civili, etici, morali; in un’era in cui domina la incapacità di elaborare un qualunque credibile disegno per il Paese e si procede, ondivaghi e senza meta; cui si aggiunge una generale decrescita del livello culturale e l’esilio del pensiero critico; rimane viva la piena consapevolezza che le accentuate dinamiche della Società Civile, nelle sue manifestazioni nazionali, internazionali e globali, impongono un percorso di profonda trasformazione, per molti versi “di rivoluzione più che innovazione”, verso una idealità del 3° Millennio.
Alle dottrine dei secoli scorsi, di Destra o di Sinistra, edifici intellettuali ormai obsoleti perché validi nei contesti d’allora, si vuole sostituire una Terna di Principi Universali perché caratteristicamente umani, essenziali e dedotti dallo
IUS NATURALE.
  • IDENTITA’
  • LIBERTA’
  • DIGNITA’ / Centralità dell’individuo

E’ di tutta evidenza che applicare questa Terna, a qualunque Disegno Politico, significa garanzia di RECIPROCITÀ’, UGUAGLIANZA, EQUILIBRIO e ARMONIA.
Non sono questi i fattori di ogni Comunità socioeconomica capace di crescita economica e di sviluppo sociale?
Il concetto di Identità rappresenta l’essenza stessa della persona con la sua storia, la sua religione, il suo presente, il suo futuro, la sua cultura, le sue esperienze, le sue attitudini, la sua creatività, le sue passioni.
Cancellare l’Identità significa cancellare la persona.
Il concetto di Libertà, si basa sulla assunzione della concezione di “ius naturale”, per diffondersi nelle ampie praterie dei diritti/doveri politici, dei diritti/doveri civili, dei diritti/doveri sociali con l’assioma che la Libertà dell’uno cessa al “confine” dove comincia la Libertà dell’altro; che siano cittadini o soggetti giuridici.
La Libertà, senza che degeneri in anarchia, è il motore della vitalità, dell’entusiasmo, della intraprendenza, della vita.
Il concetto di Dignità/Centralità dell’Individuo ha il significato che ogni Stato ha il dovere di anteporre l’Uomo ad ogni altro fattore e ad ogni complesso di leggi e norme che ne possano mortificare la Dignità; senza la quale, si spegne ogni entusiasmo e iniziativa.
Lo Stato, quindi, ha il dovere di valorizzare e utilizzare potenzialità, capacità, attitudini e cultura dei cittadini, rifuggendo da ogni clientelismo, paternalismo, privilegio.

Dal riconoscere il diritto alla proprietà privata, come prodotto di proprie condizioni, capacità, attitudini, attività, imprenditorialità, nasce la consapevolezza che lo Stato è di proprietà del cittadino e, quindi, alveo di Etica e Morale.
Il Sistema Valoriale è un fattore di cui tener conto nella fase iniziale di fattibilità della progettualità delle norme.
Poiché la società socioeconomica è un organismo complesso, massima attenzione va posta alla integrazione armonica dei diversi fattori normativi e operativi nella gestione della res publica.

ANALISI TERRITORIALE

Il descritto disagio sociale riverbera uno stato di frustrazione impotente che assale le fasce più deboli della ocietà che combattono quotidianamente contro la propria insufficiente condizione economica e la consapevolezza di una inesistente prospettiva di futuro.
 Ci si riferisce alle famiglie, ai disoccupati, ai giovani in cerca di un lavoro dignitoso, ai cervelli costretti ad emigrare, a chi non ha risorse per curarsi, ai diversamente abili, agli emarginati, a tutti quelli cui è negato un decoroso inserimento nella comunità attiva e a cui vengono estorti i diritti basilari di un cittadino, a chi è costretto a vivere alla giornata contro la propria volontà e in disprezzo delle proprie capacità.
Come mai siamo arrivati a tutto questo?
La città di Bari esce da decenni di governo in perenne famelica ricerca di danaro.
Urge modificare questo approccio centralista per non dire neo comunista e puntare alla crescita della economia della nostra città.
Ad un periodo in cui si è inventato di tutto per fare cassa e sottrarre liquidità alla economia reale che crea ricchezza, deve succedere un ben più lungo periodo in cui si deve favorire la crescita delle nostre imprese, iniziando da quelle più piccole, e la valorizzazione delle attitudini e delle capacità.
E si deve iniziare dal più piccolo livello istituzionale per riscoprire amore verso la propria città e l’orgoglio della propria identità.
In questo periodo oscuro, si è arrivati a confondere la nostra identità culturale e umana, stratificatasi in millenni di Storia, con le nostre prelibatezze culinarie; ignorando, così, e uccidendo tutto il resto.
Si è uccisa la Fiera del Levante; la Banca Popolare di Bari non esiste più; la Gazzetta del Mezzogiorno è fortemente ridimensionata sotto più aspetti; l’urbanistica stravolta a tutto danno delle terre coltivabili e dell’ambiente; la viabilità e la mobilità privata ostacolata in tutti i modi; le imprese piccole e medie perseguitate dal fisco locale e nazionale proprio mentre le imprese estere, anche del commercio, vengono favorite se non sussidiate. Non v’è settore in cui la identità barese non sia stata calpestata e offesa. Non v’è un settore in cui la politica di sinistra non abbia fatto danni enormi.
E, allora:

-Cardine principale deve essere quello di non impedire, ritardare, ostacolare, punire, in nessuna maniera, la nascita di nuove imprese. Il bloccare le iniziative imprenditoriali di giovani e di disoccupati, anche quelle molto modeste, con irreali richieste burocratiche in aperta violazione con l’articolo uno della nostra Costituzione e contro ogni elementare diritto umano, deve divenire un ricordo di un periodo della vita di Bari, che potremmo definire dittatura della burocrazia, nel quale per aprire un bar o una palestra servono, come ancora servono, “permessi” di vario tipo. La ristrutturazione della burocrazia deve essere la parola d’ordine per il rilancio dell’economia e quindi del relativo gettito erariale e quindi del Welfare.

-Le nostre attività economiche hanno bisogno di una banca che abbia la vocazione di servire la clientela locale specie nel fornire credito e liquidità a tassi ragionevoli e con burocrazia bancaria semplificata. La Banca Popolare di Bari, nata a Bari, è cresciuta in tutto il Sud ed è stata una bandiera della nostra identità economica. Una serie incredibile di eventi, dettati dalla ignavia della politica locale e nazionale, hanno strappato la Banca ai suoi azionisti storici che sono stati danneggiati gravemente. Al Sud non esistono più banche che non siano filiali. Bisogna restituire a Bari Metropoli la sua Banca per una tipica attività territoriale, con la collaborazione delle Autorità preposte, promuovendo l’incontro tra imprese e risparmiatori che, assieme, devono rifondarla.

L’Imu sulle attività economiche viene calcolato su valori immobiliari irreali e, in ogni caso, scollegati dalla effettiva erogazione di servizi pubblici di pari valore. Si pagano tasse, per servizi inesistenti, calcolate su valori fantasiosi.
Il Comune di Bari, per la parte di sua competenza, deve drasticamente favorire semplificazione e alleggerimento del carico fiscale sugli immobili commerciali per eliminare una voce di costo priva di contropartita.

-Ancora peggio è da dire della tassa di soggiorno. Stiamo parlando di una vera espropriazione a danno della supposta floridezza economica dovuta alla sopraggiunta richiesta di posti letto da parte dei turisti di ogni parte del mondo. Piccoli imprenditori, spesso improvvisati, hanno risposto a questa domanda mettendo mani al proprio portafoglio

– Hanno sfidato le minacce e i controlli delle burocrazie locali per ospitare migliaia di turisti che non potevano pagare i conti dei pochi alberghi cittadini rimasti e per raggranellare qualche reddito. La voracità delle passate amministrazioni di sinistra ha introdotto questa tassa dalla dubbia costituzionalità e dalla ancor più pelosa motivazione: quindi va abolita senza indugi.

-Va realizzata una rete di parcheggi per non lasciare queste ondate di visitatori in preda alle sinistre “attenzioni” dei vigili urbani. Questi, anziché punire gli automobilisti, devono invece indirizzare, consigliare se non educare, a comportamenti più collaborativi da parte di tutti.

Gli utili realizzati dalle municipalizzate debbono essere un fattore di riduzione delle tasse comunali. Ad esempio, l’AMGAS sovra fattura l’energia che vende. Fare cassa vendendo a caro prezzo gas e energia elettrica, che sono beni di primissima necessità, non solo non è corretto sul piano legale ma crea un carico economico più pesante per i piccoli e meno abbienti che “sentono” il peso delle bollette in modo più pesante e diretto dei ricchi che invece non si accorgono del caro energia. Ovviamente, ridurre il costo della bolletta per gli utenti significa ridurre drasticamente i costosi mille rivoli di dispersione che finiscono nelle tasche di qualche raccomandato.

-La crescita della nostra economia coincide con la crescita delle nostre piccole imprese che sono quelle che fanno e perpetuano la nostra identità e umanità e che sono il tessuto nervoso della resilienza italiana agli sconquassi internazionali. Anziché perseguitare i piccoli imprenditori per fare cassa e, con quei soldi, sovvenzionare le imprese estere che pagano le tasse altrove, serve liberare le piccole imprese dai pesi impropri che la burocrazia impone per la parte di competenza delle istituzioni municipali.
Decine e decine sono gli interventi da effettuare tutti nella idea di sviluppare il nostro territorio invertendo l’idea di sviluppo che i “progressisti” hanno imposto: la centralità del cittadino e della sua indole, storia, cultura, identità deve sostituire la centralità della tecnostruttura comunale, statale o, ancor peggio, transnazionale che impone i suoi riti ed interessi con una tecnologia asfissiante ed inefficiente.
Centralità del cittadino significa centralità della sua famiglia, della sua impresa, anche se piccola, e quindi libertà come valore irrinunciabile del futuro della democrazia.
Tutto il resto discende in automatico da questa Terna di valori che si deve imporre in politica alla prassi neo mafiosa ormai consolidata del “con chi stai”.
Questa va sostituita dal fecondo e liberatorio “cosa vuoi fare”.

Noi vogliamo un mondo e una economia liberi e fecondi dove si cerchi la crescita umana ed economica dei cittadini e delle loro imprese e famiglie; non certo la crescita delle grandi imprese e, ancor peggio, l’aumento del potere e della invadenza dei politicanti.

LA VISION: BARI, La Città Metropoli dalle Cento Piazze

Perché Metropoli dalle CENTO PIAZZE?
Il fenomeno della globalizzazione, gestito in chiave economico colonizzatrice, è stato vissuto dai popoli colonizzati come un attentato alla loro Identità. Una reazione era plausibile e attesa.
Se da un lato si è sviluppata una contro colonizzazione che altro non è che un confronto fra sistemi colonizzatori, dall’altro, nei popoli, si è incardinata la consapevolezza di dovere rivalutare la propria Identità contro la sua diluizione prospettata dal mondialismo. Da qui disagi e conflitti.
Non si può declinare questo “sentire popolare” come un banale ritorno al nazionalismo ma, in verità, come ansia di riscoprire la umanità nelle proprie radici.
Coniugare il mondialismo con questa aspirazione al recupero della propria civiltà identitaria è compito della Politica.
E’ qui che assume un ruolo fondamentale la cultura della territorialità e il ruolo della “Amministrazione Locale”.
Qui nasce il senso della Metropoli dalle CENTO PIAZZE come la riscoperta dei rapporti di aggregazione umana.

La Vision di Bari nel 3° Millennio è un tessuto urbanistico vivibile, godibile nella qualità della vita, con una architettura a network di punti d’incontro e di servizi, di commerci di prossimità e di tipicità, pur nella partecipazione integrata in un sistema più ampio, articolato e complesso dove sia agevole la mobilità multimediale fra i nodi (piazze recuperate, piazze nuove) e sia garantita la libertà di crescere e prosperare nella realizzazione della propria identità.
Non ci può essere qualità della vita senza la crescita economica e lo sviluppo sociale che costituiscono i due ASSI del Disegno Prospettico, nella VISION di BARI dalla Cento Piazze.
Nonostante si sia voluto, per facilitare la lettura, accorpare in capitoli distinti le varie iniziative in ipotesi, non bisogna mai dimenticare che esse sono intrecciate, tendenzialmente trasversali ed integrate perché la Società Civile è un sistema complesso.
Quindi potrebbe accadere che alcune iniziative appaiano in capitoli non del tutto congruenti ovvero che appaiano in più capitoli.
Ancora, per facilità di lettura e comprensione, si è voluto citare solo, nei vari capitoli, gli item di riferimento della iniziative che costituiscono, di per sé, slogan di sintesi del contenuto (che sarà commentato nelle sedi opportune) da utilizzare in campagna elettorale.
Di seguito, l’indice dei capitoli suddiviso per Crescita Economica e Sviluppo Sociale.

I TEMI della CRESCITA ECONOMICA

  • Sviluppo Economico, Crescita dell’Occupazione, Impulso al Reddito (Piani Industriali strategici e integrati, Lavoro).
  • Efficienza ed Efficacia, Riequilibrio e Spending Review, della Amministrazione, degli Organismi e Aziende Municipali.
  • Sistema Cluster della Economia Circolare (Ciclo dei Rifiuti).
  • Area Metropolitana con vocazione per Iniziative di Ricerca Avanzata e di Aziende ad alta tecnologia.

I TEMI dello SVILUPPO SOCIALE

  • Piazze e Trasporti
  • Environment
  • Fisco e Burocrazia amichevoli.
  • Servizi per Natalità e Infanzia, Anziani e Terza età.
  • Tutela del Patrimonio Naturale e degli Animali.
A seguire, nella PARTE II – Le DIRETTRICI delle AZIONI, i sintetici commenti sui capitoli e gli items di descrizione delle iniziative.
Bari, 15 Aprile 2024

Disegno Amministrative Bari 2024 – 15 Aprile 2024
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