Il delirio passa inosservato

Massimo Gardelliguerraputinvendita di armi

Come già ripetutamente detto e scritto da molti, stiamo vivendo un periodo storico importante e per molti versi inquietante. Molti dopo queste prime due righe alzeranno il sopracciglio esclamando che ho scoperto l’acqua calda.

Abbiate pazienza!

In questo articolo non si vuole fare il solito elenco dei fatti eclatanti che hanno punteggiato questi ultimi anni bensì di come sono stati accettati dalla popolazione.

Facciamo un esempio:

I casi Palamara e la Loggia Ungheria hanno interessato lievemente le testate dei quotidiani per poche settimane, grazie anche all’inizio della “Pandemia” che ha oscurato poi per due anni qualsiasi altra notizia come, allo stesso modo, ha inibito le Istituzioni Parlamentari.

Ancor prima di questi fatti, la strage dei dissidenti sindacalisti ucraini bruciati vivi a Odessa dava inizio alla persecuzione etnica nel Donbass che per otto anni si è consumata con omicidi di massa di civili e tiro assegno sui bambini da parte dei cecchini filo naziste delle milizie ucraine sponsorizzate dal Governo di Kiev e addestrate da istruttori militari USA; tutto ciò è apparso raramente e timidamente nelle testate di alcuni giornali e tg italiani, gli stesse che ora gridano quotidianamente all’orrore, giustamente, contro la guerra in quello stesso Paese.

Una guerra che pateticamente tutti i Media descrivono come “improvvisa e a sorpresa”.

Bastava solamente uno di questi casi citati a sollevare non solo indignazione ma forte protesta in un qualsiasi individuo, popolo, dotato di un normale quoziente intellettivo ma, soprattutto, di capacità critica e analitica.

E’ passato quasi sotto silenzio anche il patto bilaterale con la Francia firmato  da un Macron in visita lampo a Roma proprio per siglare il Trattato del Quirinale tra Italia e Francia alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, fatto quanto meno anomalo che esula dai protocolli tradizionali sia come luogo dell’evento sia come figura istituzionale presente, tanto da stupire e esternare perplessità nella stampa francese; nessuna voce dalla stampa italiana.

Accordo che ha lasciato tutto il Parlamento interdetto perché non ne era a conoscenza e del quale è stato edotto a grandi linee solo dopo giorni dal Governo a seguito di molteplici interrogazioni parlamentari.

Sicuramente un iter quanto meno irrituale che in passato avrebbe non solo sorpreso ma inbelvito tutti i parlamentari che, dopo quasi due anni di esautorazione dal loro compito, hanno pensato invece di abdicare ancora una volta alle proprie prerogative.

Non solo il Parlamento, ma il popolo italiano stesso, sempre più disinteressato alla politica, non è stato da meno e ha fatto spallucce all’ennesima violazione della democrazia parlamentare e, non essendo curioso ma afflitto dalla sindrome della “giustificazione del sistema” ovvero la disfunzione cognitiva che affligge chi per natura non è curioso e tende per pigrizia alla delega senza controllo, non è andato a guardare nelle pieghe del “patto bilaterale” italo francese.

In mezzo a quelle pieghe, nel trattato balza all’occhio che l’accordo prevede una strategia bilaterale per la vendita all’Estero delle armi prodotte nei due Paesi.

Il D.L per vendere una fornitura d’armi con destinazione Ucraina è stato prontamente redatto e già firmato dal nostro Ministro della Difesa Lorenzo Guerrini che ha confermato la secretazione del decreto.

Forse perché in aperta violazione della nostra Costituzione e leggi conseguenti?

Il dubbio è legittimo:

– l’Art. 11 della Costituzione enuncia che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa della libertà di altri popoli.

– L’art. di Legge 185/90 vieta al nostro Stato e relative industrie di vendere armi di offesa a Paesi in guerra.

Ora, con questi due paletti come fa l’Italia a fornire mitragliatrici Browning, mitragliatrici Mg con munizioni e missili Stinger antiaerei, Missili Spike anticarro (quest’ultimi due palesemente armi da attacco e non da difesa) all’Ucraina?

I casi sono due:

  • L’Ucraina viene considerata solo parte lesa e non belligerante (difficile da dimostrare) oppure la Francia vende anche le nostre armi e ci fa da tramite per consegnarli all’Ucraina già abbondantemente rifornita nei mesi antecedenti all’attacco da una “Europa pacifista” coadiuvata da un discutibile personaggio oltre Atlantico con evidenti conflitti d’interessi.

E’ risaputo infatti che la famiglia Biden ha vari interessi economici nella ex regione Sovietica, specialmente il figlio Hunter che dal 2014, subito dopo il colpo di Stato a Kiev, appoggiato dell’amministrazione Obama durante la quale Joe Biden era vice Presidente e responsabile della politica USA-Ucraina, ha percepito ben 83.000 $/mese quale compenso da consigliere del CDA di Burisma, una holding Ucraina operante nella distribuzione di gas naturale. Sulla vicenda ha tentato d’indagare il procuratore ucraino Viktor Shokin che  è stato prontamente licenziato dal Governo di Kiev dopo pressioni da funzionari governativi Dem statunitensi.

Ma ancora una volta tutto passa sotto silenzio stampa, tanto ora  che importa, sono dettagli insignificanti, siamo in stato di emergenza; quale? sanitaria, di guerra?

Se sanitaria cosa c’entra con la vendita di armi a un Paese Belligerante, se di guerra  perché? Palazzo Chigi spiega che la Dichiarazione è motivata per agevolare i soccorsi alla popolazione Ucraina e ai suoi rifugiati. Non si capisce per quale motivo al Governo e alla Protezione Civile servano (ancora una volta) poteri straordinari per compiti riconosciti normalmente dalla nostra Costituzione e quindi dalla legislazione corrente. Da notare che nessun Paese Nato confinante con i Paesi belligeranti (Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania, etc.) hanno dichiarato lo stato di emergenza pur avendone certamente più motivi per farlo.

Altro motivo addotto è la gestione straordinaria dell’eventuale razionamento di gas e corrente elettrica a seguito della ovvia ritorsione Russa conseguenti alle nostre sanzioni.

Ultimo elemento di riflessione:

La Germania, il Paese Europeo che ha perso senza condizioni l’ultima guerra e sottoposta a severe condizioni per quanto riguarda gli armamenti, ha deciso di ampliare il budget per la difesa del 2%.

Il governo italiano ha deliberato lo stanziamento di 280 Milioni di € per coprire le spese del trasporto truppe italiane (1.350 uomini) e relativi mezzi nei Paesi dell’Est NATO.

Abbiamo approvato TUTTE le sanzioni contro la Russia rincarando con l’abolizione delle onorificenze italiane ai cittadini russi, così, tanto per umiliarli un po’ e oggi sono stati bloccati conti correnti di cittadini italiani sposati con cittadini russi e residenti in Italia.

Intanto tutte le acciaierie e filiera indotta, l’industria della ceramica e molte aziende di tutti i settori, stanno chiudendo, causa il rincaro di gas e elettricità, e dalla prossima settimana si prevede il fermo del trasporto rotabile su gomma causa il rincaro carburante.

Nel mentre abbiamo anche un D’Alema che s’improvvisa mediatore per la vendita di una cospicua fornitura di armi in Colombia per LA MODICA SOMMA DI 80 Milioni di € e Finlandia e Svezia, da sempre neutrali, per la prima volta partecipano alla vendita forniture di armi agli ucraini.

Non male per la cara Europa pacifista e indignata per questo attacco “improvviso” da parte del demone russo che è disposto fin d’ora a fermare l’attacco se si rispettano gli accordi accettati da Gorbaciov e J. Bush Senior nel 1989!

Comunque non preoccupiamoci, i Democratici hanno sicuramente un piano B, lo dimostra il fatto che uno dei loro più valorosi paladini, Biden, ieri in conferenza stampa ha dichiarato sorridente che “ANDRA’ TUTTO BENE”.

Massimo Gardelli – SISTEMA PAESE Società Civile & Economia Reale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *