Il concetto di consapevolezza

Massimo Gardelliconsapevolezzadecadimento eticopoliticaFacebookTwitterWhatsAppEmailPrintCondividi

Ultimamente mi sono avventurato nello studio e alla conseguente pubblicazione di articoli relativi a fenomeni cognitivi e comportamentali (“Il Concetto d’identità”, “Il Solco e la molla”).

Lungi da me voler fare il professore su questa complessa tematica ma consentitemi di esserne provocatore di dibattito e meditazione.

Il tema è complesso e infinito essendo la mente un sistema con infinite possibilità interattive.

L’altro giorno osservavo il mio gatto, Jack, che rimaneva incantato a guardare la sua immagine riflessa nello specchio. Mi è balzata allora l’ennesima definizione che differenzia noi umani dagli animali.

Alcune consapevolezze possono essere comuni sia agli animali, sia agli umani (es. dell’ambiente che ci circonda) ma è solo l’umano che ha l’autoconsapevolezza ovvero la capacità di riconoscere la propria esistenza.

La moderna teoria dei sistemi sostiene che è questa dote in particolare che stimola l’interazione tra logica e curiosità.

E’ chiaro quindi che quando si parla di consapevolezza umana nell’ambito dei propri sentimenti, nella gestione di tempeste emotive, intendiamo in effetti l’autoconsapevolezza.

Cerchiamo ora di capire in che cosa consiste la consapevolezza: “Secondo Gregory Bateson, la mente è la dinamica dell’auto-organizzazione e la consapevolezza è cruciale nell’esistenza di questo processo”.

E ancora: “Questa parola denota un fenomeno estremamente intimo, e di importanza cardinale. Non è un superficiale essere informati, né un semplice sapere e si diparte anche dalla conoscenza, più intellettuale. La consapevolezza è una condizione in cui la cognizione di qualcosa si fa interiore, profonda, perfettamente armonizzata col resto della persona, in un uno coerente. È quel tipo di sapere che dà forma all’etica, alla condotta di vita, alla disciplina, rendendole autentiche.”

Questi due ultimi concetti, etica e disciplina, sono le cartine di tornasole di un processo mentale di un individuo che partecipa alla evoluzione e quindi alla civilizzazione della collettività/società.

Ecco quindi palesarsi i principi cardine che regolano il nostro convivere e condizionano la società in tutte le sue manifestazioni, non ultima la politica.

Il decadimento etico e morale di quest’ultima è una ovvia conseguenza di un declino formativo che ha contrassegnato l’ultimo mezzo secolo della nostra scuola che ha prediletto il nozionismo allo stimolo critico e quindi condannando all’appiattimento la nostra società.

Non a caso l’italia è agli ultimi posti nel Mondo nella libertà di stampa (72° posto) e come numero di lettori (un terzo di libro/anno/persona).

Viene spontaneo fare collegamenti alla situazione attuale dove le decisioni ormai vengono prese in base agli exit poll dei probabili consensi e non in base alla consapevolezza della situazione (quindi alla sua comprensione) e alla capacità di gestirla.

Vi lascio con gli ultimi esempi sulla consapevolezza trovati nel web ai quali ritengo superfluo aggiungere qualsiasi commento.

“ La consapevolezza è la costruzione originale del proprio modo di rapportarsi col mondo – in quanto sapere identitario, davvero capace di elevare una persona al di sopra dell’ignoranza e della piana informazione. È il caso della consapevolezza del rischio, che non frena ma rende accorti; della consapevolezza delle proprie capacità, che orienta ed entusiasma; della consapevolezza del dolore, che rende compassionevoli e gentili; della consapevolezza di essere amati, che rende invulnerabili. Diventare consapevoli di quanto accaduto, di come siamo cambiati, di quale futuro ci sta davanti è un passo fondamentale nella direzione giusta.                   

        Massimo Gardelli – Sistema Paese-Società Civile & Economia Reale

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