L’Europa al voto

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Tutti i cittadini europei, quelli aventi diritto, sono in procinto di andare al voto per eleggere 705 deputati al Parlamento Europeo; ma ci possiamo scommettere la camicia che solo una minoranza di loro sanno cosa sia l’EU e quali siano le sue strutture organizzative di funzionamento.

Ebbene ecco qui: l’UE, nota dal 1993 come Unione Europea, è un “partenariato economico e politico”, creato nel 1958 come CEE (Comunità Economica Europea) da 6 Paesi: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Olanda. Oggi, conta 27 Paesi. E’ una organizzazione “sui generis”: non confederazione, non federazione, non nazione.

Funziona attraverso Trattati stipulati fra tutti i membri.

I suoi organi sono 7:

Consiglio europeo, Commissione europea, Consiglio dell’UE, Parlamento europeo, Corte di Giustizia, Corte dei Conti, Banca centrale.

Ne diamo una sintetica descrizione.

Il Consiglio europeo, formalizzato con il Trattato di Lisbona, è composto da tutti i capi di stato o di governo. Ha il compito di formulare l’indirizzo politico, gli orientamenti e le priorità. Quindi nomina le posizioni di vertice “stabili” come i presidenti della Commissione (e relativi commissari), del Parlamento, del Consiglio dell’EU, della BCE.

La Commissione europea è “politicamente indipendente” e ha l’esclusiva competenza di proporre nuove normative europee e di eseguire le delibere del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea. E’ composta da tanti commissari quanti sono i Paesi membri, oggi 27.

Il Consiglio dell’Unione europea, detto anche Consiglio dei Ministri europei, ha il compito di contribuire alla funzione legislativa e di bilancio. E’ composto dai ministri di tutti i Paesi membri e si riunisce per tematica.

Il Parlamento europeo ha il ruolo di garantire il funzionamento democratico degli organi europei e di rappresentare gli interessi dei cittadini nel processo legislativo europeo. E’ composto da 705 eletti, a suffragio universale, dai cittadini europei dell’Unione eletti a suffragio universale e da 7 gruppi (agglomerati partitici), 27 commissioni di preparazione assembleare, 47 delegazioni per i rapporti con Paesi terzi.

La Corte di Giustizia garantisce la interpretazione e la applicazione del diritto dell’UE nei singoli Paesi e dirime eventuali controversie. E’ composta da un giudice per ogni Paese membro ed esprime un Tribunale con due giudici per ciascun Paese membro.

La Corte dei Conti ha la responsabilità del controllo delle finanze dell’UE. Possiede un organico di circa 900 persone, prevalentemente auditor.

La Banca Centrale Europea (BCE), detta anche Eurotower, è l’Istituto che si occupa della politica monetaria dell’Eurozona che è l’insieme dei 19 Stati membri che hanno adottato l’euro, abbandonando la moneta nazionale.
La BCE ha il ruolo di controllare la inflazione, di mantenere stabili i prezzi, di vigilare sul sistema bancario, di gestire i tassi. Ha il diritto esclusivo di emettere euro.

La BCE ha, pertanto, una propria personalità giuridica indipendente.

L’Eurosystem è composto dalla BCE e dalle Banche Centrali Nazionali (BCN) dei Paesi che adottano l’euro. Mentre il SEBC (Sistema Europeo delle BNC), guidato dalla BCE, è composto dalle BCN ancora fuori dall’Euro.

Questa è la struttura. Ma come funziona il tutto?

Come premessa notiamo che il vero dominus è la Commissione e tutto il resto “contribuisce” per la propria competenza.

E’, dal punto di vista organizzativo e strutturale, un minestrone che cambia sapore, sovente e con il tempo, man mano che giunge a cottura, aggiungendo ingredienti. E’ una di quelle costruzioni elastiche e amorfe. Ogniqualvolta la Commissione, che ha il monopolio della iniziativa normativa, sulla base di una “vox populi” di incerta provenienza, decide sia necessario e ineludibile elaborare un nuovo trattato o modificarne uno esistente, viene istituita una Conferenza Intergovernativa (CIG) di studio.

Quindi, ogni organo interviene per la propria competenza odierna. L’impressione è che il Parlamento che i cittadini europei vanno a eleggere conta come il due di coppe quando la briscola è denari. Ma allora i cittadini europei cosa vanno a votare? Non lo sanno! E non lo sanno nemmeno i candidati e i partiti che li candidano. Sembra proprio che, anche qui, la delega sia “a vuoto”, ancora più a vuoto delle elezioni domestiche: “ti voto; ma mi raccomando… ho fiducia in te”.

Non si sa perché ci si raccomanda e perché si deleghi tanto la fiducia.

Si rimane attoniti quando si ascolta la legittima sollecitazione del Presidente Mattarella di andare a votare. Se c’è astensione il castello di carta cade e, con esso, ogni “legittimità democratica, morale ed etica”: Ciò crea un vero problema alle istituzioni.

Non ci si rende conto che, così facendo, l’astensione aumenta?

I governo della EU, le sue strategie, le sue iniziative sono così lontane dai popoli e così poco controllabili dai cittadini che sarebbe, almeno, opportuno conoscere a quale scopo votare? Ma che democrazia è questa? Man mano che si stratificano le organizzazioni di governo, man mano che si aggiungono, come russe matrioske, ulteriori organizzazioni sovranazionali che nessuno vuole e nessuno vota, il cittadino/uomo scomparirà nel vuoto siderale del dissolvimento delle Identità, delle Libertà, delle Dignità.

Non so voi, ma noi non ci stiamo.

Antonio Vox

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